“PAURA COME RISORSA E NON COME LIMITE”.
Prevenire le Patologie Psicologiche basate sulla Paura
Da sempre l’uomo ha dovuto combattere con le proprie paure. la paura è un’emozione fondamentale per l’adattamento all’ambiente circostante; senza una dose di paura naturale non si sopravvive perché questa rappresenta un’allarme che permette di fronteggiare le situazioni rischiose.
I centri nervosi deputati alle reazioni emozionali, ovvero la mente più arcaica e primitiva, di fronte ad un pericolo, scatenano quelle reazioni immediate che spesso salvano la vita; si tratta, quindi, di un dispositivo sano e naturale che sarebbe decisamente pericoloso non possedere.
Si tratta quindi di una caratteristica vitale per tutti gli esseri umani e non è possibile evitarla. Ad esempio, gli atleti che praticano gli sport estremi sono comunemente considerate persone temerarie ma, in realtà, tutti loro dichiarano di conoscere bene la paura e, sopratutto, di nutrire un profondo rispetto per le proprie sensazioni di paura, atteggiamento questo che ha permesso loro di superare il limite.
D’altro canto, come scrive Bontempelli “il coraggio altro non è che la paura vinta”. Ne consegue che, se accettate, le paure da debolezze si trasformano in punti di forza; se negate, colgono alla sprovvista e aprono la strada a possibili patologie quali le fobie o gli attacchi di panico.
Accettare la paura non significa subirla, ma imparare ad utilizzarla. In altri termini, mentre la paura intesa come emozione naturale è un utile risorsa in grado di aumentare la nostra capacità gestionale, se diventa eccessiva, perché mal gestita, diventa un ostacolo e crea un “blocco”.
E’ possibile individuare alcune modalità comportamentali che messe in atto di fronte ad una situazione di paura possono rappresentare il primo passo verso lo strutturasi di patologie.
La prima consiste nell’evitare situazioni che creano disagio;: più si tende ad evitare più rende possibile l’innescarsi di reazioni a catena di paure patogiche; cosi che un iniziale stato di disagio, grazie ai continui evitamenti, si trasforma nel tempo in una patologia fobica.
Al contrario, se, nonostante qualche sensazione negativa, si affronta la situazione facendo leva sul fatto che questo impedirà il verificarsi di una conseguenza ben peggiore quale il panico, non solo si è bloccata l’escaletion della paura ma si è anche incrementata la fiducia nelle proprie potenzialità.
Una’altra modalità frequentemente utilizzata, che anch’essa se reiterata conduce all’estremizzazione della paura, la tendenza a mettersi in ascolto dei propri parametri fisiologici (battito cardiaco, ritmo respiratorio, senso di equilibrio, ecc) nel tentativo di controllare le proprie reazioni; ma poiché tali parametri rappresentano funzioni spontanee dell’organismo, il controllo razionale ne altera inesorabilmente il normale funzionamento: a questo punto la persona percepisce questa alterazione, si spaventa e i parametri si alterano ancora di più, la paura aumenta e se questo circolo vizioso di interazione disfunzionale tra mente e corpo non viene interrotto può giungere all’attacco di panico.
Anche in questo caso per prevenire è necessario riorientare la paura in modo funzionale assecondando le normali variazioni fisiologiche che, se non controllate attraverso inutili spinte razionali, rientrano in breve tempo nei loro standard.
Ed è così, quindi, che se si impara a gestire le proprie incapacità momentanee, i limiti si trasformano in grandi punti di forza; come dire che la paura guardata in faccia diventa coraggio.
D.ssa Susanna Cirone
Psicologa Psicoterapeuta Centro di Terapia Strategica
Studio affiliato di Perugia